
Digitalizzazione dei sistemi e servizi di mobilita’ sempre piu’ integrati; promozione e migliore accessibilita’ dei siti meno noti per una piu’ ampia distribuzione sul territorio dei flussi turistici; valorizzazione della mobilita’ dolce lungo cammini, ciclovie e ferrovie storiche con proposte di turismo esperienziale, culturale e naturalistico; tutela dei centri storici e delle localita’ di maggior richiamo dall’overtourism, con un approccio alla sostenibilita’ intesa anche come adesione a principi etici e di legalita’. Sono queste le principali indicazioni emerse dal convegno “Mobilita’ turistica e l’evoluzione del trasporto passeggeri” organizzato da Economia Pulita a Bologna a cui e’ intervenuta Barbara Casagrande, Segretario Generale del Ministero del Turismo.
L’incremento della domanda di trasporto, se non ben governata e soddisfatta, potrebbe addirittura mettere in difficolta’ uno dei settori piu’ importanti per l’economia nazionale, in grado di generare, secondo alcune statistiche, fino a 368 miliardi di euro, pari al 18% del Pil (analisi dell’Universita’ Tor Vergata di Roma che include anche l’indotto). Tra le potenziali minacce anche l’overtourism, con i connessi problemi di affollamento e congestione di luoghi pubblici, musei e mezzi di trasporto; centri storici e siti delicati a rischio degrado per il rumore, l’immondizia e la comparsa e diffusione di fenomeni di illegalita’. Senza trascurare i possibili danni al patrimonio ambientale e culturale e, non ultimi, i problemi sociali legati all’aumento del costo e al peggioramento della qualita’ della vita per i residenti.
Il turismo in Italia ha mostrato negli ultimi anni una crescita costante, raggiungendo un picco nel 2023 di 133,6 milioni di arrivi (dati Istat), superiore al precedente record del 2019, l’anno pre-pandemia (131,4 milioni di arrivi). Il 2024 ha segnato un altro primato: con oltre 458 milioni di presenze turistiche (+2,5% rispetto al 2023), il numero piu’ alto mai registrato, l’Italia si posiziona al secondo posto tra i paesi dell’Unione Europea, superando la Francia e rimanendo dietro alla sola Spagna. Il dato indica un allungamento delle permanenze e dei soggiorni che, secondo le prime proiezioni, e’ destinato a proseguire anche nel 2025, confermando l’Italia tra le mete piu’ ambite del turismo internazionale, richiamato quest’anno anche dal Giubileo e diretto in particolare nelle citta’ d’arte.
Ancora oggi chi arriva nel Belpaese lo fa soprattutto via strada e in aereo: secondo l’ultimo monitoraggio pubblicato dalla Banca d’Italia si mantiene prossima al 50% la quota di viaggiatori che hanno utilizzato mezzi su strada, automobili e pullman, a fronte di una quota del 47% di quelli che hanno scelto l’aereo. Rimangono ancora marginali le quote modali della nave (1,7%) e del treno (1,9%). Anche la mobilita’ turistica interna vede tuttora privilegiare l’opzione stradale: l’automobile resta infatti il mezzo di trasporto piu’ utilizzato, coprendo in assoluto, secondo gli ultimi dati Istat, quasi il 59 % dei viaggi. Si tratta tuttavia di una percentuale in costante diminuzione con la conseguente crescita nell’ultimo triennio dei mezzi di trasporto collettivi (aereo, treno, nave e pullman). Ed e’ proprio sull’offerta di questi ultimi che – con un’efficace pianificazione e integrazione, anche tariffaria, nuove proposte di itinerari e mete alternative, unite a competitivita’ e affidabilita’ dei servizi – si puo’ giocare e vincere la partita di una mobilita’ al passo della domanda.
“A fronte di un costante aumento dei flussi turistici – ha dichiarato Pierluigi Coppola, professore di pianificazione dei Trasporti al Politecnico di Milano ed esperto della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – emerge la necessita’ di creare collegamenti tra le porte di accesso del Paese, come porti, aeroporti e stazioni, non solo verso le principali mete turistiche, ma anche verso quelle destinazioni minori, con l’obiettivo di riorganizzare le presenze sul territorio e aiutare le amministrazioni a contrastare il fenomeno dell’overtourism”.
“Nella prospettiva di un turismo sostenibile – ha ricordato Alessio Claroni, professore di diritto dei Trasporti e del Turismo dell’Universita’ di Trento – articolato sulle tre dimensioni fondamentali, ovvero ambientale, sociale ed economica, la mobilita’ puo’ rappresentare uno strumento fondamentale per ripensare i flussi in modo piu’ responsabile e attento, accompagnati da politiche che valorizzino i territori e migliorino concretamente la qualita’ della vita delle comunita’ ospitanti”.
Al dibatto hanno preso parte Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture e opere pubbliche della Regione Lombardia, Roberta Frisoni, Assessore al Turismo, Commercio e Sport della Regione Emilia Romagna, Anna Lisa Boni, Assessora al Comune di Bologna, oltre al sindaco di Modena, Massimo Mezzetti e a Damiano de Marchi, Project Manager Fondazione Venezia Capitale Mondiale della sostenibilita’. Mentre alla tavola rotonda hanno partecipato operatori delle diverse modalita’ di trasporto, tra cui Nazareno Ventola, AD & Managing Director Aeroporto G. Marconi di Bologna, Roberto Alberti, SVP e Chief Corporate Officer (CCO) di Costa Crociere, Mario Petrosino, Direttore Operativo Autorita’ Portuale di Ravenna, Andrea Gibelli, Presidente di FNM, Alessandro Tullio, AD Trenitalia Tper e Luigi Cantamessa, Direttore Generale Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane & Amministratore Delegato FS Treni Turistici Italiani. Economia Pulita nasce dalla visione di un gruppo di professionisti ed accademici, esperti in scienze aziendalistiche, giuridiche e della comunicazione, a cui si sono aggiunte le nuove professionalita’ dell’ingegneria ambientale. Formazione, informazione, lobbying e servizi di consulenza personalizzata per una reale transizione ambientale e sociale delle imprese italiane, nel rispetto delle normative europee e domestiche, attraverso l’adozione dei primari valori etici dei fattori ESG.